Italia e nucleare: nuovi sviluppi e precedenti

Italia e nucleare: nuovi sviluppi e precedenti

Renovatio Imperii si sta da tempo occupando della questione energetica e dell’approvvigionamento energetico nazionale. Riteniamo, oggi come ieri, che il ritorno al nucleare (fonte di energia sicura ed ecologica) sia un passo imprescindibile per riportare l’Italia ad avere una propria autonomia, anche strategica.

Pochi giorni fa, il Parlamento ha approvato una mozione che impegnerà il governo a considerare e valutare la reintroduzione del nucleare nel mix energetico nazionale[1]. Si tratta di uno sviluppo encomiabile e di una mossa coraggiosa, per quanto comunque ci si trovi ancora ad uno stadio di ipotesi. Bisogna anche dire che in Italia sono relativamente ricorrenti iniziative istituzionali a favore del nucleare, visto che all’incirca esse ripartono ogni 10-15 anni. Evidentemente, però, tutti i precedenti tentativi sono falliti o si sono arenati.

Referendum del 2011

L’esempio più celebre di questi tentativi è quello fatto dal governo Berlusconi III a partire dal 2008, quando si tentò di porre una base giuridica allo sviluppo nucleare (decreto-legge 25 giugno 2008 e pietra miliare della cosiddetta “Strategia Energetica Nazionale” promossa dal Cavaliere)[2]. A questo si affiancò anche un’offensiva economico-industriale, promuovendo fra le altre cose il partenariato con fra l’italiana Enel e la francese Edf nel 2009[3].

Dopo l’incidente di Fukushima, nel marzo del 2011, lo stesso governo Berlusconi annunciò tuttavia una sorta di moratoria sul nuovo programma nucleare italiano, ma sull’onda emotiva dell’incidente una grande mobilitazione popolare portò comunque al referendum abrogativo nel giugno del 2011, che pose fine alle ambizioni nucleari d’Italia per una generazione.

Contrariamente alla vulgata molto diffusa (“referendum sul nucleare”) sulla natura del referendum, esso, essendo per l’appunto abrogativo, interessava le specifiche norme che gli erano sottoposte, e non l’utilizzo dell’energia nucleare in generale. Dal punto di vista legale, quindi, in Italia non vi è mai stato un divieto o una proibizione dell’energia nucleare. Il legislatore del 2011 avrebbe anche potuto introdurre dei nuovi strumenti normativi con lo stesso effetto pratico, come peraltro fu in seguito fatto per aggirare il risultato del coevo referendum sull’acqua pubblica[4].

Il nucleare fu invece archiviato come una anacronistica ambizione berlusconiana, e il mutare delle condizioni economico-politiche in Italia che avvenne poco dopo portò alla caduta del governo Berlusconi e alla sua sostituzione con una compagine tecnocratica votata all’austerità e al disinvestimento pubblico, la quale non era interessata ad una tecnologia dipendente da ingenti investimenti di lungo periodo.

La prospettiva odierna

Ad oggi vi è un semplice mandato esplorativo del parlamento, non paragonabile ad un decreto-legge, ma anche un d.l. resta uno strumento normativo poco solido e sul quale non si può basare un pilastro nucleare della politica energetica nazionale.

La prospettiva nucleare dell’Italia resta quindi ancora tutta da definire, ma se a questa prima iniziativa dovesse seguire una seria mobilitazione politico-economica almeno paragonabile a quella del biennio 2008-2009, non vi sarebbe nessun significativo ostacolo all’avvio di un programma nucleare civile. La politica si sarà anche scordata del nucleare dopo il referendum del 2011, ma l’industria nucleare italiana è ancora viva e vegeta, ed anzi continua ad essere uno degli attori chiave anche a livello internazionale per quel che riguarda forniture di materiali specifici, competenze procedurali e controllo degli standard, come peraltro già analizzato da Renovatio Imperii.

Resta quindi da vedere se e quando questa iniziativa avrà un seguito adeguato.

Orlando Miceli

L’autore, Orlando Miceli – Fiorentino, classe ’95. Baccalaureato in Politikwissenschaft all’universitá di Vienna, studia a Trento per divenire consulente politico, con focus su economia politica, geoeconomia e geopolitica. Privatamente si interessa di storia, filosofia politica, strategia e sistemi d’arma.

1 Cfr. Carboni, K. Una mozione per far tornare l’Italia al nucleare. In: Wired, 09.05.2023. Reperibile a: www.wired.it/article/nucleare-italia-camera-mozione-portafoglio-energetico/ [ultimo accesso: 13/05/2023]
2 Cfr. AA. VV. Guida al dibattito politico sul nucleare in Italia. In: Pagella Politica, 12/01/2022. Reperibile a: pagellapolitica.it/articoli/guida-al-dibattito-politico-sul-nucleare-in-italia
3 Cfr. Vecchio, C. Quando Berlusconi si era innamorato del nucleare francese. E attaccava la sinistra: “Ecologisti ossessivi“. In: La Repubblica, 15/06/2021. Reperibile a: https://www.repubblica.it/politica/2021/06/15/news/berlusconi_e_il_nucleare-306111265/
4 Culmone, G & Ferrucci, M. L’acqua pubblica torna ai privati. Il referendum tradito. In: Il Fatto Quotidiano, 8/06/2022. Reperibile a: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/06/10/acqua-pubblica-torna-ai-privati-il-referendum-tradito/6620165/