RENOVATIO IMPERII: IL FUTURO D’ITALIA NEL SOLCO DI ROMA
I relatori della conferenza.

RENOVATIO IMPERII: IL FUTURO D’ITALIA NEL SOLCO DI ROMA

Sabato 12 aprile 2025, presso la struttura comunale “CAM Garibaldi” di Milano, si è tenuta la conferenza “Il Futuro d’Italia nel Solco di Roma”. L’evento è stato curato da “Renovatio Imperii”, associazione culturale non a scopo di lucro, per celebrare il decennale dalla propria fondazione, verificatasi nel 2015.

La conferenza ha avuto ad oggetto tre materie principali, fra loro interrelate: la geopolitica, disciplina capace di svelare le necessità di ciascun attore politico nel palcoscenico internazionale; lo studio della storia romana, riferimento cui l’Italia non può rinunciare nell’atto di rifondare la propria politica estera in Europa e nel Mediterraneo; le criticità dell’attuale orientamento politico della Repubblica Italiana, in special modo contestualmente al sistema di alleanze euro-atlantico.

L’organizzazione del convegno ha beneficiato del supporto dell’amministrazione comunale milanese, e nello specifico del consigliere comunale Mattia Ferrarese, appartenente alle fila del partito “Fratelli d’Italia”. È stato questi a introdurre la conferenza, rimarcando l’importanza della storia romana nell’equazione culturale, identitaria e politica del popolo italiano.

Ha seguito l’introduzione della conferenza l’intervento dell’onorevole Riham Abdelbary, Viceconsole della Repubblica Araba d’Egitto a Milano. Nel suo intervento, la Viceconsole ha rammentato la profondità storica delle relazioni fra Italia ed Egitto, risalenti “all’amore fra Antonio e Cleopatra” e la rilevanza degli attuali rapporti bilaterali fra Roma e Il Cairo in fatto di commercio, cooperazione in ambito accademico-scientifico e azione congiunta nel quadrante mediterraneo.

Hanno preso parte alla conferenza quali relatori quattro membri di Renovatio Imperii. Specificatamente:

  • Davide Montingelli: Presidente dell’associazione, Ufficiale in congedo della Repubblica Italiana, analista militare e autore del saggio “La Riscossa di Roma”;
  • Samuele Vasapollo: Vicepresidente dell’associazione, analista di corporate e geopolitical intelligence, specializzato in spazio post-sovietico e area MENA (Medioriente e Nord Africa);
  • Matteo Gravina: Segretario dell’associazione, analista geopolitico, specialista di europrogettazione e autore del romanzo “L’Incubo di Roma”;
  • Orlando Miceli: membro dell’organo dirigente dell’associazione, analista geopolitico, antiriciclaggio e antiterrorismo.

Ha moderato la conferenza Christopher Fucci, tesoriere dell’associazione, specialista della materia giuridica e avvocato praticante.

La discussione delle tre predette questioni che l’incontro ha avuto ad oggetto ha prodotto le seguenti riflessioni:

  • L’elaborazione di una strategia di politica estera efficace impone un rinnovato studio della geopolitica, disciplina capace di cogliere gli obiettivi politici fondamentali di uno Stato e guidare al loro conseguimento. La geografia della penisola italiana impone una rinnovata attenzione al quadrante mediterraneo, così come l’esercizio di maggiore influenza presso i paesi dell’area MENA, partner fondamentali nella strategia di politica estera di Roma dall’età romana a quella contemporanea;
  • Lo studio della storia romana, exemplum politico di maggior rilevanza per la Repubblica Italiana, richiede una presa di coscienza rispetto alla profondità storica dell’identità del nostro paese. Collocandosi in continuità culturale, antropologica e politica con l’evo romano, la classe dirigente italiana può maturare gli strumenti adatti a curare il proprio interesse nazionale, tanto in fatto di politica interna quanto in fatto di politica estera;
  • Nel Mediterraneo si sono giocate le sorti di qualsiasi organismo politico che abbia avuto la sua origine nella penisola italiana, dallo Stato romano all’Italia repubblicana. Curare l’interesse nazionale italiano richiede di diversificare i partenariati della Repubblica Italiana rispetto ai soli legami euro-atlantici. Da sole, Unione europea e NATO non possono soddisfare né esaurire gli orizzonti strategici del nostro paese. Per la medesima ragione, contestualmente all’attuale dibattito pubblico, non si può ritenere che la realizzazione di un comune esercito europeo serva gli interessi di Roma. Diversi partner euro-atlantici del nostro paese, fra i quali la Francia e il Regno Unito, hanno già dimostrato di tenere posizioni divergenti rispetto a quelle italiane nei quadranti più cruciali per la sicurezza italiana, in ispecie in Libia.

La conferenza “Il Futuro d’Italia nel Solco di Roma” ha pertanto avuto ad oggetto fondamentale la questione del conseguimento dell’interesse nazionale italiano nel XXI secolo, con un focus sul quadrante geografico di riferimento della penisola italiana: il Mar Mediterraneo.

All’alba di una nuova era multipolare, al tramonto della pace unipolare imposta dagli Stati Uniti d’America al mondo dopo la conclusione della Guerra Fredda, la moltiplicazione dei conflitti ha generato nuove sfide cui la classe dirigente italiana non ha ancora saputo rispondere. La fine della globalizzazione si è tradotta, simultaneamente, in una rinnovata regionalizzazione delle sfide politiche che la Repubblica Italiana è chiamata ad affrontare.

Se l’Italia sarà in grado di tutelare i propri interessi, garantire la propria sicurezza e costruire il proprio futuro, ciò dipenderà dalle sue iniziative nel Mediterraneo e dalla bontà delle proprie relazioni con gli attori politici che più vi esercitano influenza, a cominciare da quelli che lo abitano.

Qui il link al video integrale della conferenza.